Con l'espressione "investimento istituzionale nel capitale di rischio" si indica l'apporto di risorse finanziarie da parte di investitori specializzati, che si esplica normalmente nell'acquisizione di partecipazioni azionarie di minoranza , o nella sottoscrizione di obbligazioni convertibili, a medio lungo termine, in aziende operanti in settori innovativi con buone prospettive di crescita.
Il venture capitalist si distingue dalle altre categorie di finanziatori per l'innovativa filosofia d'investimento che sottende il suo intervento, che non mira mai ad assumere il controllo delle imprese partecipate o di aumentare la sua quota di partecipazione. L'investitore istituzionale nel capitale di rischio è per definizione un socio temporaneo, il suo obiettivo è il completamento del progetto finanziato, al fine di consentire la remunerazione del capitale investito e il conseguente smobilizzo dell'investimento.
L'ingresso di un venture capitalist nella compagine societaria di un'impresa determina una serie di cambiamenti relativi all'organizzazione, alla pianificazione e allo sviluppo dell'informativa aziendale:
- sviluppo dei sistemi di comunicazione, ai fini della trasparenza e del miglioramento qualitativo delle informazioni: preparazione di relazioni periodiche relative alle performance dell'impresa;
- introduzione di sistemi di budgeting e di controllo di gestione;
- separazione tra patrimonio famigliare e patrimonio aziendale;
- possibilità di sviluppo attraverso acquisizioni, fusioni, joint venture con altre imprese razionalizzazione della struttura societaria;
- possibilità di liquidazione di soci desiderosi di uscire dalla società, senza sottrarre risorse alla società accrescimento del potere contrattuale della società potenziamento dell'immagine aziendale presso altri finanziatori (banche e mercato finanziario);
- maggiore fluidità nell'ottenimento di finanziamenti sviluppo della compagine manageriale;
- razionalizzazione nella gestione, maggiore definizione dei rapporti impresa-famiglia.
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