QUALE LEGGE REGOLA QUESTE
AGEVOLAZIONI?
Finalmente è stato reso operativo tramite decreto
interministeriale, il Fondo Impresa Donna che punta a sostenere le
imprese femminili tramite investimenti e servizi a sostegno dell’imprenditorialità.
Lo scopo del fondo è quello di porre in primo piano
le competenze e la creatività con le quali le donne partecipano all’avvio di
nuove attività imprenditoriali e sostenerle nella realizzazione di progetti
innovativi, attraverso finanziamenti agevolati e contributi a fondo perduto.
A CHI SI RIVOLGE?
Il Fondo Impresa Donna è istituito con un
finanziamento iniziale di 40 milioni di euro, ai quali si aggiungeranno 400
milioni, le risorse PNRR, destinate all’imprenditoria femminile e stanziate per
la creazione di aziende guidate da donne dalla missione “Inclusione e coesione”
del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Nell’ambito della missione “Inclusione e coesione”
del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza, questo progetto ha un’importanza significativa tra
quelle che sono le linee di intervento del Ministero dello Sviluppo Economico.
Infatti, grazie all’attuazione della misura a
sostegno dell’imprenditoria femminile, il Ministero raggiunge un altro
obiettivo del PNRR nei tempi stabiliti dal cronoprogramma.
Il decreto interministeriale è stato firmato anche
dal Ministro dell’Economia e delle Finanze e dal Ministro per le Pari
Opportunità e la Famiglia. Sarà quindi inviato alla Corte dei Conti per la
registrazione.
Nella bozza del decreto di 21 articoli (i dettagli
su www.ilsole24ore.com) gli interventi per le imprese femminili sono divisi
in tre assi:
- Ai primi due – nascita e
consolidamento – sono assegnati 32,5 milioni;
- Al terzo, diffusione della cultura
imprenditoriale e formazione, 6,2 milioni;
- 1,3 milioni sono destinati alla
gestione della misura affidata a Invitalia.
CHI SONO
I BENEFICIARI?
Questo mix di aiuti, che prevede contributi a fondo
perduto e finanziamenti agevolati, è rivolto a quattro differenti categorie di
beneficiari:
- Cooperative e società di persone con
ameno il 60% di donne socie;
- Società di capitale con quote e
componenti di cda per almeno due terzi di donne;
- Imprese individuali la cui titolare
è una donna;
- Lavoratrici autonome.
Sono ammesse al fondo le attività nei settori
dell’industria, dell’artigianato, della trasformazione dei prodotti agricoli,
dei servizi, del commercio e del turismo, per programmi di investimento che
andranno realizzati entro due anni. Il tetto di spese ammissibili è fissato a
250 mila euro per le nuove imprese e a 400 mila euro per imprese già esistenti.
COM’E’ QUESTA AGEVOLAZIONE?
Un
provvedimento dello Sviluppo Economico fisserà la data di partenza delle
domande, che andranno presentate online tramite la piattaforma di Invitalia e
successivamente valutate, secondo l’ordine di presentazione, con un esame di
merito legato a vari criteri tra cui, ad esempio, il progetto imprenditoriale e
potenzialità del mercato di riferimento.
L’impresa dovrà essere costituita da meno di un anno
e avere sede legale e/o operativa in Italia. Alle agevolazioni sono ammesse
anche le persone fisiche che scelgono di avviare la propria attività purché,
entro 60 giorni dalla comunicazione positiva della valutazione della domanda,
ne documentino l’avvenuta costituzione.
Le agevolazioni sono differenziate tra nascita e
consolidamento dell’impresa.
Nel caso di nascita dell’impresa si tratta di
contributi a fondo perduto che, entro spese ammissibili di 100mila euro,
coprono l’80% fino a 50 mila euro. Per le donne disoccupate la percentuale
massima di copertura sale al 90%. Se il programma prevede invece spese comprese
tra i 100 mila euro e i 250 mila euro, la copertura scende al 50%.
Nel caso di consolidamento, per le imprese costituite
da almeno un anno e massimo tre, le agevolazioni si presentano per il 50% come
fondo perduto e per un altro 50% come finanziamento agevolato di 8 anni a tasso
zero, fino all’80% delle spese ammissibili. Se l’impresa ha più di tre anni, le
spese di capitale circolante sono agevolate solo con il fondo perduto, mentre
quelle di investimento anche con il finanziamento agevolato. Ciascuna impresa
avrà un voucher del valore di massimo 5 mila euro per spese di assistenza
tecnica e di gestione dell’impresa (di cui 3mila euro per servizi di
Invitalia).
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Dott. Paci Pierluigi |